Thekchen Chöling, Dharamsala, India - Una folla entusiasta di oltre 7600 persone attendeva questa mattina Sua Santità il Dalai Lama al Tsuglagkhang, il tempio principale tibetano. Oltre quattrocento provenienti dall'India, 254 da Israele, 194 dagli Stati Uniti, 147 dalla Gran Bretagna, 137 dalla Germania e, gruppo più numeroso, oltre mille dalla Russia. Sua Santità si è fermato a parlare con molti praticanti, mentre attraversava il cortile; raggiunto il tempio ha poi salutato il Ganden Trisur, Rizong Rinpoche, l'attuale Ganden Tripa e altri Lama prima di prendere posto sul trono.
Dopo la recitazione del "Sutra del cuore" in russo, Sua Santità si è rivolto ai presenti.
"L'insegnamento oggi è destinato principalmente alle persone provenienti dalla Russia, comprese le Repubbliche buddhiste della Federazione - Kalmykia, Buryatia e Tuva - che hanno un legame di lunga data con il Tibet. C'è un legame speciale tra di noi".
"Qualche tempo fa, tenevamo gli insegnamenti per i russi a Delhi. Poi alcune persone mi hanno detto che non potevano più permettersi di venire in India, così abbiamo organizzato gli insegnamenti a Riga, in Lettonia. Oggi viaggiare è diventato difficile per me, così abbiamo pensato di incontrarci di nuovo a Delhi. Tuttavia, in quella città fa molto caldo e l'aria è davvero inquinata, quindi siamo qui a Dharamsala, dove spero possiate godere dell'aria pulita e del clima piacevole".
"In uno dei sutra si legge che il Buddha aveva previsto la diffusione della sua dottrina ovunque nel mondo: dall'India ha infatti raggiunto il Tibet e da lì la Mongolia e le Repubbliche Buddhiste della Russia. Da principio, il buddhismo fu introdotto in Tibet dalla Cina, quando il re Songtsen Gampo sposò una principessa cinese che portò con sé la statua del Jowo. Più tardi, fu il re Trisong Detsen ad invitare Shantarakshita affinché introducesse la tradizione del Nalanda in Tibet.
"In India sono emerse due correnti principali del buddhismo, la tradizione Pali e la tradizione Sanscrita. Entrambe hanno in comune la pratica della disciplina monastica, l'etica del Vinaya. La Tradizione del Nalanda si è sviluppata all'interno della tradizione sanscrita, enfatizzando in particolare lo studio della filosofia e la disciplina della mente basate sul ragionamento e sulla logica. Le emozioni distruttive sono state affrontate sulla base del ragionamento, specialmente attraverso la saggezza che comprende l'assenza di un sé della persona e dei fenomeni".
"Alla fine, la Scuola della Via di Mezzo (Madhyamaka) ha raggiunto la conclusione che i fenomeni esistono solo per designazione. Questa idea, e l'affermazione che le cose non esistono nel modo in cui appaiono, sono paragonabili all'assunto della fisica quantistica secondo il quale nulla ha un'esistenza oggettiva".
Sua Santità ha ribadito che la Tradizione del Nalanda è stata introdotta prima in Tibet e poi in Mongolia e poi nelle Repubbliche buddhiste russe. Storicamente queste regioni hanno prodotto migliaia di grandi studiosi ed eruditi.
"Quando mi stavo preparando per il mio esame da Geshe ho letto molti libri di questi autori. Uno dei miei assistenti di dibattito, uno studioso della Mongolia di nome Ngodup Tsognyi, mi ha davvero ispirato a interessarmi alla visione della Via di Mezzo. Oggi vi sono diverse centinaia di mongoli che studiano nei grandi monasteri del sud dell'India".
La Tradizione del Nalanda fa ampio ricorso alla logica, secondo il consiglio del Buddha: "Come il saggio testa l'oro bruciandolo, tagliandolo e strofinandolo, anche voi, bhikshu, dovreste accettare le mie parole dopo averle messe alla prova e non solo per rispetto nei miei confronti". I Maestri del Nalanda sottoposero le parole del Buddha ad un attento esame logico per verificarle. Solo quando furono soddisfatti dalla ragione e dall'esperienza li accettarono. Il Buddha è l'unico maestro spirituale ad aver incoraggiato i suoi seguaci ad essere scettici in questo modo. Ed è questo scetticismo a rendere la tradizione del Nalanda così attraente per gli scienziati contemporanei".
"Oggi, in molte parti del mondo, dato che è molto più facile scambiarsi informazioni, sempre più persone si interessano al buddhismo, sia europei sia russi tradizionalmente buddhisti. Ci sono anche scienziati russi interessati a indagare sulla mente."
Sua Santità ha ripetuto un consiglio che dà spesso: i seguaci del Buddha oggi dovrebbero cercare di essere buddhisti del 21° secolo; prendere rifugio nei Tre Gioielli senza aver acquisito alcuna comprensione non è sufficiente. Il buddhismo ha punti di vista filosofici unici, ma insegna anche l'importanza dell'ahimsa - o della non violenza- come codice di condotta. Se l'ahimsa, motivata dalla karuna, o dalla compassione, diventasse parte integrante della nostra vita, nel mondo ci sarebbero meno conflitti e potremmo affrontare meglio sfide globali come il divario tra ricchi e poveri.
Sua Santità ha fatto poi notare che le opere classiche dei grandi maestri del Nalanda e i commentari degli studiosi tibetani e mongoli contengono intuizioni e conoscenze che possono essere studiate in modo obiettivo e accademico.
"Il libro che volevo commentare con voi è 'La natura senza cambiamento' o Uttaratantra, ma potrebbe essere troppo esteso per il tempo che abbiamo a disposizione. Si riferisce al 'Tathagatagarbha Sutra' o 'Sutra sulla natura di Buddha' e fa parte del terzo ciclo di insegnamenti del Buddha. Nel secondo giro della ruota, il Buddha ha affrontato gli insegnamenti sulla Perfezione della Saggezza e nel primo ha esposto le Quattro Nobili Verità”.
"Gungtang Tenpai Drönme ha osservato che i tre giri della ruota del dharma, o i tre giri degli insegnamenti del Buddha, sono come scalare una montagna: si parte dalla base e si prosegue fino alla cima. Gli insegnamenti della Perfezione della Saggezza del secondo giro discutono della vacuità o della chiara luce dell'oggetto, ma il terzo, specialmente il 'Tathagatagarbha Sutra', sottolinea la mente soggettiva di chiara luce. Dobbiamo imparare a progredire lungo il sentiero secondo questi tre cicli di insegnamenti.
"Poco dopo la sua illuminazione si dice che il Buddha abbia espresso i suoi pensieri con queste parole: Profondo e pacifico, libero da elaborazioni, luminosità non composta, ho trovato un Dharma simile a un nettare. Ma dovessi insegnarlo ora, nessuno lo capirebbe, così rimarrò in silenzio qui nella foresta". Possiamo interpretarle come un'anticipazione degli insegnamenti che alla fine avrebbe dato. “Profondo e pacifico" si riferisce al primo ciclo degli insegnamenti; "libero da elaborazioni" si riferisce al contenuto del secondo ciclo, mentre "luminosità non composta" si riferisce al terzo ciclo".
"Il 'Tathagatagarbha Sutra' spiega come la mente chiara e luminosa, la 'luminosità non composta' esista da un tempo senza inizio; c’è sempre stata. Questo concetto è menzionato anche nel Guhyasamaja Tantra e nei quattro stati vuoti, oltre che in un commentario al "Mahaparinirvana Sutra" composto dal VII Dalai Lama. Questa mente chiara e luminosa è il soggetto principale dell''Uttaratantra' e dei sette punti vajra, ove si dà enfasi alla mente che spontaneamente emerge dalla luce chiara".
"È paragonabile a ciò che si trova nei nove veicoli della tradizione Nyingma, i veicoli degli Uditori, dei Realizzatori Solitari e dei Bodhisattva, nei tre tantra esteriori - Kriya Charya e Yoga - e nei tre interiori - Maha, Anu e Ati Yoga. Il Mahayoga corrisponde alla fase di generazione, l’Anuyoga alla fase di completamento, mentre Atiyoga assume la natura luminosa di base della mente, come descritto nel Guhyasamajatantra".
Sua Santità ha poi sospeso i suoi insegnamenti e fatto ritorno alla sua residenza. Yangden Rinpoche ha insegnato per il resto della mattinata e ha condotto una sessione di revisione di quanto Sua Santità aveva detto, nel pomeriggio.