Thekchen Chöling, Dharamsala, India - Il secondo giorno di insegnamenti sul Buddhapalitavrtti è iniziato con la recitazione in Pali della lode alle Dieci Perfezioni secondo la tradizione Theravada da parte dei monaci thailandesi. Queste perfezioni sono: generosità, etica, rinuncia, saggezza, retto sforzo, pazienza, onestà, determinazione, amorevolezza ed equanimità. Poi, le monache e i monaci hanno guidato i 350 praticanti coreani nella recitazione del Sutra del Cuore, al ritmo del “moktak”, un gong di legno che simboleggia l'attenzione.
Sua Santità il Dalai Lama ha ringraziato il pubblico per gli sforzi compiuti per venire a Dharamsala e frequentare gli insegnamenti.
"Oggi, nel XXI secolo, abbiamo fatto molti progressi materiali e tecnologici, eppure le millenarie tradizioni religiose sono ancora vive e utili. Alcuni si affidano alla fede perché questo è ciò che è più di beneficio per loro. In India sono emerse tradizioni religiose che si basano sulla ragione e sull'indagine e che hanno dato origine a varie correnti filosofiche molte delle quali - come il ramo non teistico dei Samkhya, i Jainisti e i Buddhisti - affermano le Due Verità, la verità convenzionale e la verità ultima.
"Le pratiche per sviluppare shamatha e vipashyana sono state a lungo parte della tradizione indiana. Come ci è stato appena ricordato nel Sutra del Cuore, il Buddha ha insegnato la vacuità, ma ciò non significa che le cose non esistono in modo convenzionale. L'ignoranza è il nostro fraintendimento del modo in cui le persone e i fenomeni esistono. Applicando una meravigliosa intelligenza e saggezza, il Buddha è diventato pienamente consapevole dell’assenza del sé”.
"La tradizione buddhista in generale, e la tradizione del Nalanda in particolare, insegnano il modo in cui le cose esistono a partire dalla causalità e proseguendo con la disamina di come le cose ci appaiono e di come questa apparenza non corrisponda affatto alla realtà. E’ un approccio fondato sul ragionamento, quindi più si esamina la realtà maggiore sarà la vostra comprensione”.
"In Asia molti paesi sono tradizionalmente buddhisti, ma oggi ci sono anche persone provenienti da altre parti del mondo ad apprezzare ciò che il Buddha ha insegnato. Gli scienziati stanno dimostrando un grande interesse per la teoria dell’origine dipendente e quando ho chiesto loro se la scienza avesse sviluppato qualcosa di analogo mi hanno risposto di no, ma che considerano estremamente interessante il punto di vista buddhista sulla realtà. Je Tsongkhapa descrive tre livelli di origine dipendente: la causalità, la dipendenza dalle parti e la mera designazione”.
"L'affermazione della fisica quantistica secondo cui nulla ha un'esistenza oggettiva corrisponde alla posizione della scuola Solo Mente, mentre asserire che le cose esistono solo nominalmente, o per designazione, è la posizione della scuola della Via di Mezzo. È grazie alla fiducia nella logica e nel ragionamento che gli eruditi della Tradizione del Nalanda sono in grado di interagire con gli scienziati in modo proficuo".
Sua Santità ha fatto notare che Haribadra ha descritto due tipologie di buddhisti, quelli che praticano per fede e quelli che, dotati di facoltà più acute, seguono la ragione. Seguire una pratica spirituale è come costruire una casa: bisogna iniziare da solide fondamenta. L'obiettivo è il nirvana, ovvero la vera cessazione o liberazione dalle afflizioni mentali, anche se può anche significare libertà da tutti gli ostacoli alla conoscenza.
Facendo riferimento al Sutra del Cuore, il Dalai Lama ha fatto notare che quando Avalokiteshvara dice: "Tadyata gate gate paragate parasamgate bodhi svaha" dice ai suoi seguaci di procedere attraverso i cinque sentieri. Sua Santità li ha spiegati nel dettaglio:
"Gate gate - andare, andare - indica il sentiero dell’accumulazione e della preparazione e la prima esperienza di vacuità; paragate - andare oltre - indica il sentiero della visione, la prima comprensione del vacuità e il raggiungimento del primo terreno del bodhisattva; parasamgate - andare ancora oltre - indica il sentiero della meditazione e il raggiungimento del successivo terreno del bodhisattva, mentre bodhi svaha - essere trovato nell'illuminazione - indica la base della completa illuminazione.
Sua Santità ha poi ricordato la necessità di uno stato superiore o di una buona rinascita per poter continuare a praticare. La Preziosa Ghirlanda di Nagarjuna elenca le sedici cause indispensabili. Ci sono tredici attività che devono essere abbandonate. Delle dieci azioni non virtuose da evitare, tre sono fisiche: uccidere, rubare e commettere adulterio; quattro verbali: mentire, creare discordia, parlare di argomenti futili; e tre sono mentali: la brama, la malevolenza e le visioni errate. Tre ulteriori attività da evitare sono bere alcolici, vivere di mezzi di sussistenza sbagliati e fare del male. Poi ci sono tre attività da adottare: donare rispettosamente, onorare chi è meritevole di onore e amare.
"Nel coltivare la retta condotta come fondamento della pratica" ha detto Sua Santità "potete iniziare con il mantenere i voti per 24 ore e poi assumere i precetti dei laici per tutta la vita. Negli "Stadi della Meditazione" Kamalashila spiega come sviluppare la concentrazione, descrive gli svantaggi della pigrizia e dell’eccitazione e il modo in cui sorgono e possono essere contrastati. Attraverso questa pratica si acquisisce familiarità con la mente che dimora sul suo oggetto di attenzione. Il risultato è una mente potente che può essere impiegata in modo più efficace nell'analisi, e questo dà origine ad una particolare intuizione”.
"Poiché non c'è un sentiero migliore per l'accumulazione dei meriti e per purificare le azioni negative in relazione ad altri esseri senzienti che quello di coltivare la mente del risveglio di bodhicitta, questo è esattamente ciò che dovreste fare. I maestri Kadampa raccomandano di impegnarsi al massimo nello sviluppo della bodhicitta e nella comprensione della vacuità. Il miglior testo che illustra in che modo coltivare la bodhicitta è la “Guida allo stile di vita dell Bodhisattva” di Shantideva la cui trasmissione, ricevuta nel 1967, mi ha aiutato a trasformare la mia mente. Questo testo, insieme alla "Saggezza Fondamentale" di Nagarjuna sono stati particolarmente efficaci per me. Shantideva riassume le due scelte che abbiamo dinnanzi a noi:
Qualunque gioia ci sia in questo mondo
proviene dal desiderare la felicità per gli altri,
e qualsiasi sofferenza ci sia in questo mondo.
deriva dal desiderare la felicità solo per sé.
Rispondendo alle domande, durante un breve intervallo, Sua Santità ha spiegato che le istruzioni del veicolo dei sutra costituiscono la struttura generale degli insegnamenti, mentre la pratica del tantra consiste in istruzioni adatte solo a discepoli specifici. Alla domanda su come praticare, il Dalai Lama ha ripetuto ciò che aveva precedentemente detto sulla combinazione di bodhicitta e vacuità. Ha anche brevemente accennato ai diversi livelli di coscienza, a partire dalla coscienza grossolana del nostro normale stato di veglia, a quella più sottile del sogno, a quella ancor più sottile del sonno profondo fino alla coscienza estremamente sottile che si manifesta al momento della morte.
Sua Santità ha poi ripreso la lettura delle complesse argomentazioni presentate nel 'Buddhapalitavrtti' che, in questa sezione del settimo capitolo, trattano del modo in cui i fenomeni sorgono, perdurano e cessano e delle implicazioni di questo processo.
Domani Sua Santità continuerà la lettura e la spiegazione del testo di Buddhapalita e darà l’iniziazione di Avalokiteshvara.