Sankisa, India - Questa mattina Sua Santità il Dalai Lama ha preso un primo volo da Dharamsala a Delhi e poi per Farrukhabad nell’Uttar Pradesh occidentale. Erano presenti all'aeroporto per dargli il benvenuto alcuni membri della Youth Buddhist Society of India (YBSI) e funzionari dell'amministrazione locale. Da Farrukhabad è stato accompagnato fino a Sankisa, uno degli otto principali luoghi di pellegrinaggio buddhista in India.
Si dice che il Buddha riapparve a Sankisa, nota anche come Sankasya, dopo aver trascorso la stagione delle piogge insegnando nel Regno dei Trentatré, dove sua madre era rinata. Il sito fu identificato dall'imperatore Ashoka, che vi fece erigere un pilastro sormontato da un capitello a forma di elefante. Una parte di quel pilastro e del capitello sono giunti fino a noi. Sankisa fu visitata dai monaci cinesi Faxian e Xuanzang nei secoli V e VII d.C. e riscoperta nel 1842 dal generale Sir Alexander Cunningham.
Circa 120 volontari dell'YBSI sono riuniti presso 'hotel dove Sua Santità soggiornerà per dargli il benvenuto e il Dalai Lama ha passato qualche minuto a parlare con loro.
"Sono di nuovo qui in questo luogo sacro, ancora una volta su vostro invito e di questo vi ringrazio. Ci incontreremo di nuovo nei prossimi giorni, quindi non ho molto da dire ora. E’ importante cercare di rendere la nostra vita significativa. In un momento in cui nel mondo ci sono ancora guerre e scontri, è fondamentale che noi, in questa terra di ahimsa, ci sforziamo di promuovere la non violenza. Ahimsa è il comportamento che dovremmo adottare e nasce da un senso di karuna, o compassione, che dovrebbe essere la nostra motivazione".
Sua Santità ha chiesto ai volontari da quanto tempo lo stavano aspettando e ha aggiunto che nonostante sia quasi inverno è bello sedersi e riscaldarsi al sole. Ha poi posato per le fotografie ricordo con i vari gruppi di volontari.
Domani inizierà a insegnare la "Guida allo stile di vita del Bodhisattva" di Shantideva.