Mundgod, Karnataka, India - Prima di lasciare il monastero di Drepung Lachi, questa mattina, Sua Santità il Dalai Lama, seduto in cima alla scalinata del tempio, ha incontrato i pellegrini arrivati dal Tibet, riuniti di fronte a lui.
“Lo spirito, il coraggio e la determinazione dei tibetani sono sorprendenti" ha detto. “Sono molto felice di potervi incontrare qui. Non mi riferisco solo agli ultimi 60 anni. Di fronte a ogni sorta di difficoltà, fin dai tempi di Tri Ralpachen e con la frammentazione del paese sotto Langdarma, la determinazione dei tibetani non è mai venuta meno. Nonostante tutti gli avvicendamenti politici e le altre pressioni, la vostra determinazione è rimasta immutata. E’ un fatto che va riconosciuto”.
“Molti di voi pregano perché io possa vivere a lungo e tornare presto a casa. Ed è ovvio che io desideri vedere di nuovo il Tibet e incontrare quelle persone che ne hanno mantenuto vivo lo spirito. Tuttavia, le autorità cinesi non hanno guardato con favore a questa ipotesi. Continuano a definirmi un “reazionario” che vuole minare il loro controllo. Se dovessi presentarmi in Tibet, potrebbero arrestarmi. Allora che cosa potremmo fare? Dobbiamo tenere conto della realtà. Immaginare che le preghiere di buon auspicio rimetteranno le cose a posto non è di buon senso”.
“La Cina sembra stia cambiando sotto Xi Jinping. Mantenere una linea dura non aiuterà la Cina nel lungo periodo. Sono sicuro che le cose cambieranno".
Ancora una volta, mentre Sua Santità attraversava l’insediamento tibetano di Mundgod, la folla si è accalcata per le strade, sorridente, con fiori e kata in segno di omaggio. Raggiunto il monastero femminile Jangchub Choeling, il Dalai Lama è stato ricevuto dall'abate Geshe Lobsang Tsultim. Sua Santità ha tagliato il nastro inaugurale, per aprire formalmente le porte al nuovo spazio coperto dedicato al dibattito. Avviandosi verso il trono si è fermato a salutare i residenti della vicina Casa degli anziani, oltre alle monache e i loro insegnanti.
Rivolgendosi all'assemblea, Sua Santità ha osservato che il Jangchub Choeling è uno dei più antichi monasteri femminili al di fuori del Tibet e che è famoso per l’eccellenza dell’istruzione che vi viene impartita.
“Sono contento di essere qui. Saluto tutti voi e i residenti della Casa degli anziani che si sono uniti a noi. Il Tibet è una terra con una lunga storia e una ricca cultura. Abbiamo la nostra lingua, nella quale sono scritti gli oltre trecento volumi del Kangyur e del Tengyur. Nonostante le difficoltà che abbiamo affrontato, il buddhismo è diventato profondamente radicato nelle nostre menti. Il popolo tibetano ha preservato la propria lingua e la propria cultura per secoli, ma ancora oggi i cinesi stanno deliberatamente cercato di annientarle, con la scusa di ritenerle una minaccia separazionista nei confronti della Cina.
“Qui nel Karnataka abbiamo ristabilito i nostri centri di studio. Il buddhismo infatti non dipende solo dalla fede, ma anche dalla ragione e dalla logica. Il Buddha ha insegnato le due verità, il sentiero da seguire e lo stato risultante di buddhità. Le due verità evidenziano la differenza tra apparenza e realtà, concetti familiari agli scienziati. Ha rivelato il sentiero, il modo di praticarlo e ha spiegato come possiamo raggiungere la nostra realizzazione”.
“In passato molti tibetani avevano fede, ma non sapevano che cosa fosse realmente il buddhismo. Pertanto, dopo l'esilio, ho incoraggiato monasteri come Namgyal Dratsang, Gyumey e Gyutö, che non avevano una tradizione di studio rigoroso delle opere classiche di filosofia, ragione e logica, a dare l'opportunità ai loro membri di familiarizzarsi con queste materie”.
“Il Buddha ha permesso sia agli uomini sia alle donne di prendere la piena ordinazione eppure, per una serie di motivi, in Tibet non è mai stato istituito il Sangha delle Bhikshuni. Cambiare questa situazione non è qualcosa che posso decidere da solo. Richiede il consenso del Sangha. Tuttavia, sono riuscito ad incoraggiare un crescente numero di monache a studiare e così lo scorso anno venti di loro, alcune delle quali sono presenti qui oggi, hanno conseguito il titolo di Geshe-ma. Avete tutte lavorato sodo e vorrei ringraziarvi”.
“Non c'è fine all'educazione; il suo scopo è quello di disciplinare la mente. Anche se ho quasi 83 anni, continuo a studiare ogni volta che posso. Quelli di voi che hanno completato la propria istruzione dovrebbero essere in grado di applicare quanto imparato nella vita e di insegnarlo agli altri. Essere in pace e felici fa bene salute. Se si cede alle emozioni negative, non solo ci si arrabbia, ma si disturbano anche le persone che ci circondano".
Sua Santità ha poi ricordato che nel monastero Jangchub Choeling vi sono anche monache cinesi e coreane. Provengono da tradizioni che recitano il Sutra del Cuore, anche se non sempre sanno che cosa significhi. Il Dalai Lama ha aggiunto che è importante che le parole "la forma è vuoto, il vuoto è forma" ricordino loro l’assenza di esistenza intrinseca.
Le monache hanno dato una dimostrazione di dibattito sui cinque temi della disciplina monastica, sulla comprensione e conoscenza della filosofia, della psicologia e dell'etica, sulla Via di mezzo, sulla perfezione della saggezza; sulla logica e l'epistemologia.
Dal monastero femminile Jangchub Choeling, Sua Santità è stato condotto al monastero di Ganden Lachi, dove è stato accolto ai piedi della scalinata dal titolare del trono di Ganden e accompagnato nel tempio. Come aveva fatto a Drepung Lachi, dove aveva reso omaggio allo stupa di Kyabje Ling Rinpoche, suo tutore anziano, qui a Ganden ha reso i suoi omaggi alla statua di Kyabje Trijang Rinpoche, il suo tutore più giovane. Una volta che il Dalai Lama si è seduto, il titolare del trono di Ganden ha presentato un mandala e le rappresentazioni del corpo, della parola e della mente dell'illuminazione. Il Maestro dei Canti ha diretto la recitazione dei Tre aspetti principali del sentiero di Je Tazongkhapa.
“Qui al monastero di Ganden Nampar Gyalwai Ling, gli Abati dei collegi Shartse e Jangtse hanno garantito il massimo impegno nello studio della filosofia buddhista, contribuendo alla fioritura del Dharma", ha dichiarato Sua Santità.
“Domani avrei voluto ordinare i nuovi Bhikshu, ma ho l’influenza e sono un po' stanco. La procedura di ordinazione deve essere eseguita integralmente, senza abbreviazioni, quindi sto pensando di dare insegnamenti sui Tre aspetti principali del sentiero. Vediamo come va”.
Sua Santità si è quindi ritirato per il resto della giornata.