Mundgod, Karnataka - Quando Sua Santità il Dalai Lama stamattina ha raggiunto sala dell'assemblea del Ganden Jangtsé, i detentori del trono di Ganden, Sharpa e Jangtsé Chöjés e il detentore del trono di Drepung erano già lì per riceverlo. Lo hanno accompagnato nella sala, dove ha salutato il pubblico e gli ospiti, ha acceso una lampada davanti alle immagini dell'Illuminazione e si ha preso posto sul trono più alto.
Sono state recitate preghiere di buon auspicio, tra cui la "Lode ai 17 Maestri del Nalanda",mentre venivano serviti tè e riso dolce.
Seduti sui troni accanto a Sua Santità c'erano i detentori del trono di Ganden, Sharpa e Jangtsé Chöjés, gli ex detentori del trono di Ganden, Rizong Rinpoché e Jonang Gyaltsap. Il maestro Jangtsé ha guidato la recitazione delle preghiere. Alla destra di Sua Santità erano seduti Ling Rinpoché, Taktsak Kundeling Rinpoché e il detentore del trono di Drepung. Alla sua sinistra, i rappresentanti dei Tre Pilastri della democrazia tibetana, il Sikyong, il Presidente della Corte Suprema e il Presidente del Parlamento tibetano in esilio.
Prima dell'inizio della cerimonia vera e propria, Sua Santità si è rivolto ai presenti.
"Oggi sono qui presenti i monaci dei due monasteri di Ganden, Drepung e Sera. I monaci delle Tre Sedi di Apprendimento si sono riuniti per offrire una Cerimonia di Lunga Vita. Come ho detto ieri, il Primo Dalai Lama, Gendun Drup, pregava Arya Tara con queste parole: "Che io possa impegnarmi per la preservazione della tradizione del buddhismo in generale e di quella di Jé Tsongkhapa in particolare".
"Abbiamo rappresentanti della comunità monastica da un lato e dell'Amministrazione Centrale Tibetana (CTA) dall'altro. Poiché questa è un'occasione di buon auspicio, ho deciso di indossare questo mantello del Dharma benedetto durante l'ordinazione. Ho anche indossato tutte e tre le vesti monastiche".
"Finché c'è lo spazio, prego di poter aiutare tutti gli esseri senzienti. Prego che, come i quattro grandi elementi - la terra, lo spazio e così via - io possa provvedere al sostentamento della moltitudine di esseri. Cerco di essere pragmatico nel modo in cui mi metto al servizio dell'umanità e di tutti gli esseri senzienti. Non mi basta farlo a parole".
"Più a lungo vivo, più penso di beneficiare gli altri e di raggiungere io stesso lo scopo più alto. Per beneficiare me stesso e gli altri, genero la bodhicitta. Questa intenzione altruistica di servire gli altri può contribuire alla longevità. L'egoismo infatti non aiuta a vivere più a lungo. Sono determinato a servire i 7 miliardi di esseri umani che vivono oggi su questo pianeta e da ciò sembra ne derivi un qualche tipo di beneficio".
"Oggi sono presenti anche i membri della comunità monastica, i rappresentanti del CTA e i fratelli e le sorelle di dharma delle comunità cinesi".
"Da quando coltivo un'intenzione altruistica, mi è capitato spesso di sognare di vivere a lungo. In un sogno, stavo salendo dei gradini, 13 gradini, che ho interpretato come la previsione che avrei potuto vivere fino all'età di 113 anni". Un fragoroso applauso ha interrotto le parole del Dalai Lama. "Sin dai tempi di Gendun Drup, i Dalai Lama hanno una forte connessione con Palden Lhamo. In un sogno mi disse che avrei vissuto fino a 110 anni. Anche Trulshik Rinpoché mi ha chiesto di vivere quanto Thangtong Gyalpo che si dice che abbia vissuto fino a 125 anni; mi auguro di poter fare altrettanto".
"Ci sono molti fattori diversi che favoriscono la vita lunga e sono determinato ad essere il più longevo possibile, tanto che potrebbe non esserci un gran bisogno di condurre questa Cerimonia di Lunga Vita".
"Come parte del rituale l'Oracolo di Nechung andrà in trance. Sin dai tempi del re Trisong Detsen, di Shantarakshita e del guru Padmasambhava, gli spiriti del mondo lavorano con le persone per servire il Dharma e gli esseri senzienti. Alcuni di questi protettori sono venuti dall'India. Altri, come Nyenchen Thangla, erano tibetani. Poiché gli spiriti non hanno forma, non possono fare molto ma quelli di noi che hanno una forma fisica possono davvero essere utili agli altri in modi che sono preclusi a questi spiriti".
"In questa occasione di buon auspicio, in questo luogo di buon auspicio, poiché avete un legame spirituale con me, chiedo a tutti voi di sentirvi a vostro agio".
Il Maestro di canto Jangtsé ha iniziato la Cerimonia della Lunga Vita secondo l'Offerta al Maestro Spirituale (lama chö-pa). Ad un certo punto l'Oracolo di Nechung ha fatto il suo ingresso nella Sala attraverso la porta principale e si è avvicinato al trono. Ha reso omaggio a Sua Santità, offrendogli un mandala e le rappresentazioni del corpo, della parola e della mente del Buddha. Dopo aver conversato con Sua Santità, ha camminato attorno al trono e ha salutato il detentore del trono di Ganden, il suo predecessore e altri alti Lama.
Tornato di nuovo davanti a Sua Santità, gli ha donato un piccolo vajra d'argento attaccato a un filo multicolore e altrettanto ha fatto con gli altri Lama, tenendone uno per sé. Poi si è seduto su uno sgabello, tenendo il vajra all'altezza del cuore, recitando insieme agli altri Lama la preghiera che Sua Santità ha composto per la preservazione e diffusione di tutte le maggiori tradizioni del Buddhismo tibetano. Si tratta di un rito che serve a rafforzare il legame tra guru e discepolo. Una volta completata la recitazione, l'Oracolo si è alzato e ha lasciato il tempio da una porta laterale.
Si è poi tenuta l'offerta dello Tsog. Il detentore del trono di Ganden ha richiesto formalmente a Sua Santità di vivere a lungo e gli ha offerto un mandala e la triplice rappresentazione del corpo, della parola e della mente del Buddha, oltre a una serie di altri simboli. Una lunga processione di monaci, laici e laiche, tibetani e provenienti dall'estero hanno fatto lo stesso.
Tra le preghiere conclusive, quella composta da Trulshik Rinpoché che elenca le incarnazioni di Avalokiteshvara in Tibet, culminate nel lignaggio dei Dalai Lama. Un'altra è stata la preghiera per la lunga vita di Sua Santità, composta dai suoi due precettori, Ling Rinpoché e Trijang Rinpoché è stata recitata dai presenti.
Infine, si è svolta la cerimonia di consegna da parte del titolare del Trono di Gaden dei diplomi a 298 Geshe Lharampa, laureatisi nel 2017, 2018 e 2019.
Al termine delle cerimonie del mattino, Sua Santità è tornato nella sua residenza.